A proposito della carne sintetica

Il Ministro Lollobrigida aveva anticipato la notizia di una legge italiana che vieta il cibo sintetico la sua importazione e commercializzazione. Il cibo sintetico non utilizza prodotti della terra, è di fatto indipendente dell’agricoltura, ma si basa su principi alimentari costruiti in laboratorio.

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In effetti il problema è stato affrontato anche in Europa. Dall’Europa arriva infatti uno stop al cibo sintetico. La commissione Agricoltura e sviluppo rurale del Parlamento europeo ha infatti cassato il paragrafo 19 della risoluzione sulle colture proteiche, nella parte in cui faceva riferimento a prodotti innovativi a base cellulare e comunque è stato sancito che non si possa chiamare carne quella prodotta sinteticamente.

In effetti il testo originale includeva un paragrafo che definiva la carne sintetica un’opportunità da sfruttare, ma gli emendamenti presentati dai partiti hanno ribaltato questo impianto eliminando ogni riferimento al cibo di laboratorio e sottolineando invece l’importanza delle nuove biotecnologie sostenibili nella sfida globale per un’agricoltura in grado di produrre di più  utilizzando meno input.
In ogni caso l’Italia come si diceva all’inizio, si è mossa con una legge ora approvata che vieta la produzione e l’importazione di carne sintetica. Ma cosa si intende con carne sintetica? Il processo inizia con il prelievo di alcune cellule dai muscoli di animali adulti, cellule che vengono poi poste in un bioreattore dove un liquido di alimentazione le fa crescere fino a dare vita ad una sostanza proteica. La sperimentazione è stata eseguita con cellule di bovini, maiali, tacchini, polli, anatre e pesci.

Fino ad oggi gli unici Paesi che hanno approvato il consumo di carne sintetica sono gli USA e Singapore, ma in molti altri sono attivi programmi sperimentali per la sua produzione. Nel nostro Parlamento comunque fra contrari ed astenuti 87 deputati si sono dichiarati contrari al divieto di produzione e di mercato per alimenti e mangimi costituiti, isolati o prodotti a partire da colture cellulari o di tessuti derivati Ida animali vertebrati.

La legge sancisce anche il divieto di denominazione di carne per prodotti trasformati contenenti proteine vegetali. La legge dovrà essere valutata a livello europeo per i suoi aspetti di conformità rispetto al diritto comunitario, specie per quanto riguarda il principio di libera  circolazione delle merci.
Un aspetto della legge che di certo ne qualifica i contenuti riguarda la ricerca scientifica nel settore dei cibi sintetici.

La sicurezza e la qualità alimentare non devono essere messe in discussione e l’Italia con la legge approvata intende rappresentare un modello per tutti i Paesi Europei ma la fame nel mondo e le nuove crescenti povertà obbligano a non trascurare possibili nuove risorse alimentari che le contrastano e che possono aprire a nuove innovative risorse alimentari; la ricerca scientifica deve essere posta nella condizione di percorrere queste nuove strade.

A margine dell’approvazione della legge c’è stato uno scontro fra l’onorevole Della Vedova di Europa+ e Ettore Prandini, presidente di Coldiretti, il primo contrario, il secondo favorevole alla nuova legge. Lo scontro anche fisico soffre purtroppo di un comune difetto del dibattito anche istituzionale: di una medaglia si vede solo una faccia, quella di proprio comodo.

Articolo N.121 del 20-11-2023 | a cura di Luigi Campanella


Prof. Luigi Campanella. Si laurea in Chimica e ottiene l’Abilitazione alla professione di Chimico nel 1961. Professore Incaricato Stabilizzato, prima di “Esercitazioni di Chimica Industriale II”, poi di “Esercitazioni di Analisi Chimica Applicata, presso l’Università degli Studi di Roma “La Sapienza” dal 1967 al 1980. Professore Ordinario di “Chimica Analitica” dall’a.a. 1980/81 all’a.a. 2002-2003 e di Chimica dell’Ambiente e dei Beni Culturali successivamente a tale data. Promotore e Direttore del Centro Interdipartimentale per le Scienze Applicate alla protezione dell’Ambiente e dei Beni Culturali. Attuale Coordinatore del Polo Museale de La Sapienza. È autore di oltre 500 lavori nei settori della Chimica Analitica, dell’Elettrochimica, della Chimica Ambientale, delle Biotecnologie Analitiche, della Chimica dei Beni Culturali.

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