VADEMECUM PER UNA STRATEGIA

“PLASTIC FREE”

Sia chiaro, pensare ad un mondo senza plastica, almeno nel prossimo futuro, è praticamente impossibile. La plastica ha cambiato le nostre vite, semplificandole e permettendo lo sviluppo. È un materiale prezioso, che nel corso del tempo ha perso valore a causa dell’esasperazione e dell’abuso dell’usa e getta e della scorretta gestione del suo fine vita.

Questa cattiva gestione ha portato laghi, fiumi, mari e, in generale, tutto l’ambiente in cui viviamo ad essere invasi da rifiuti in plastica, con conseguenze, che ancora non conosciamo totalmente, sulla biodiversità del pianeta e sull’economia dei nostri territori.

Questa non è una chiamata all’eliminazione totale delle materie plastiche dalla faccia della terra, piuttosto una sollecitazione per ridurne il consumo, sostituirla laddove oggi esistono alternative valide e più sostenibili, e attuare una corretta gestione nel fine vita attraverso la raccolta differenziata, il riciclo e il reimpiego della materia prima seconda che ne deriva. L’Europa sta tracciando la strada con proposte di direttive che puntano a regolamentare progettazione, produzione e distribuzione dei prodotti in plastica, chiedendo con forza che anche questo settore viri drasticamente verso un’economia di tipo circolare, che garantisce nuove opportunità per l’innovazione, la competitività e l’occupazione.

L’Italia è uno dei Paesi europei che sta provando a mettere in campo le soluzioni, talvolta anche anticipando le norme europee. È il caso, ad esempio, delle ordinanze plastic free che i comuni italiani stanno adottando seguendo l’esempio delle Isole Tremiti e anticipando la Direttiva Europea sul Single Use Plastic.

Essere plastic free non è semplice ma ogni settore può dare il proprio contributo, dai singoli, al privato, al pubblico, tenendo a mente pochi ma fondamentali punti chiave.


Scarica il Vademecum 


 

Vademecum Plastic FREE