PPNAC, lo strumento contro il cambiamento climatico

I cambiamenti climatici rappresentano una delle sfide più rilevanti da affrontare a livello globale ed anche nazionale. L’Italia è infatti notoriamente soggetta ai rischi naturali (fenomeni di dissesto, alluvioni, erosione delle coste, carenza idrica). Inoltre l’aumento delle temperature e l’intensificarsi di eventi estremi connessi ai cambiamenti climatici (siccità, ondate di caldo, venti, piogge intense, ecc.) amplificano tali rischi i cui impatti economici, sociali e ambientali sono destinati ad aumentare nei prossimi decenni.

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È quindi evidente l’importanza dell’attuazione di azioni di adattamento nel territorio per far fronte ai rischi provocati dai cambiamenti climatici. PPNAC è uno strumento nazionale che ha l’obiettivo di fornire un quadro di indirizzo per l’implementazione di azioni finalizzate a ridurre al minimo i rischi derivanti dai cambiamenti climatici, migliorare la capacità di adattamento dei sistemi naturali, sociali ed economici nonché trarre vantaggio dalle eventuali opportunità che si potranno presentare con le nuove condizioni climatiche.

Il Piano Nazionale di Adattamento al Cambiamento Climatico definisce le linee di comportamento per contrastare gli effetti di questo cambiamento a partire dall’analisi del rischio ambientale. I primi passi a livello nazionale sono stati compiuti nel 2015, quando è stata adottata la Strategia nazionale di adattamento ai cambiamenti climatici (SNAC) che ha analizzato lo stato delle conoscenze scientifiche sugli impatti e sulla vulnerabilità ai cambiamenti climatici per i principali settori ambientali e socioeconomici e ha presentato un insieme di proposte e criteri d’azione per affrontare le conseguenze di tali cambiamenti e ridurne gli impatti.

Successivamente l’Italia ha recepito gli indirizzi contenuti nei citati atti di fonte internazionale e dell’UE e, coerentemente con essi, oltreché con quanto previsto dalla SNAC, ha intrapreso rilevanti iniziative sul tema dell’adattamento proseguendo, inoltre, gli sforzi intrapresi dal 2017 per giungere all’approvazione di un Piano nazionale sull’adattamento ai cambiamenti climatici. È anche attiva la Piattaforma nazionale sull’adattamento ai cambiamenti climatici avvista molto di recente. In primo luogo, nel mese di ottobre 2022 il Ministero della Transizione Ecologica (ora Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica – MASE), in collaborazione con l’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA), ha pubblicato la Piattaforma nazionale sull’adattamento ai cambiamenti climatici, un portale finalizzato ad informare e sensibilizzare i cittadini e i portatori di interessi sulla tematica dell’adattamento ed a rendere disponibili dati e strumenti utili a supportare la Pubblica Amministrazione nei processi decisionali.

La Piattaforma è periodicamente aggiornata e arricchita con dati e informazioni provenienti da diverse fonti. In linea con le indicazioni della Strategia europea di adattamento, che mirano a realizzare un adattamento più intelligente, la Piattaforma nazionale sull’adattamento ai cambiamenti climatici si prefigge lo scopo di mettere insieme dati, informazioni e strumenti operativi e di renderli facilmente disponibili per incrementare la conoscenza e la capacità di pianificazione e attuazione di azioni di adattamento sul territorio nazionale.

 

Articolo N.123 del 29-01-2024 | a cura di Luigi Campanella


Prof. Luigi Campanella. Si laurea in Chimica e ottiene l’Abilitazione alla professione di Chimico nel 1961. Professore Incaricato Stabilizzato, prima di “Esercitazioni di Chimica Industriale II”, poi di “Esercitazioni di Analisi Chimica Applicata, presso l’Università degli Studi di Roma “La Sapienza” dal 1967 al 1980. Professore Ordinario di “Chimica Analitica” dall’a.a. 1980/81 all’a.a. 2002-2003 e di Chimica dell’Ambiente e dei Beni Culturali successivamente a tale data. Promotore e Direttore del Centro Interdipartimentale per le Scienze Applicate alla protezione dell’Ambiente e dei Beni Culturali. Attuale Coordinatore del Polo Museale de La Sapienza. È autore di oltre 500 lavori nei settori della Chimica Analitica, dell’Elettrochimica, della Chimica Ambientale, delle Biotecnologie Analitiche, della Chimica dei Beni Culturali.

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