I robot e il futuro dell’agricoltura

Lo sviluppo di mezzi agricoli, robot, isobus e data sharing permetterà al settore agricolo di produrre più cibo con sistemi più ecosostenibili e di raggiungere gli obbiettivi stabiliti dall’UE.

credit by Freepick 

Il Green Deal prevede la riduzione entro il 2030 dell’uso di agrofarmaci del 50%, di fertilizzanti del 20%, di antibiotici agli animali del 50%, obbiettivi ambiziosi segni di un cambio di passo, ma proprio per questo significativi nel loro conseguimento. Soluzioni per un’agricoltura più sostenibile sono le macchine con sistemi di agricoltura di precisione e le trattrici ad alimentazione alternativa.

Anche le farm verticali con coltivazioni in idroponica consentono di ridurre l’uso di acqua e suolo. Gli strumenti di Internet delle Cose in grado di analizzare immagini permettono di ridurre l’uso di acqua di irrigazione e di fitofarmaci. Ottimizzano la difesa del suolo anche gli agrorobot ,reti di sensori e le camere termiche che identificano parassiti ed infestanti.

Anche i droni capaci di ridurre l’uso di erbicidi attraverso il monitoraggio dall’alto della coltura e la vigilanza satellitare danno il loro prezioso contributo. Per comprendere il risvolto economico si pensi che per i robot dal 2018 al 2024 si parla di un mercato passato da 4 a 10 miliardi di dollari. Il successo futuro passa anche dall’interoperabilità che permette la comunicazione fra macchine e piattaforme diverse.

Nella stessa direzione la CE intende creare un mercato interno  per  dati e spazi comuni finalizzato alla condivisione e messa a comune di innovazioni e conoscenze tecnologiche

 

Articolo N.120 del 17-11-2023 | a cura di Luigi Campanella


Prof. Luigi Campanella. Si laurea in Chimica e ottiene l’Abilitazione alla professione di Chimico nel 1961. Professore Incaricato Stabilizzato, prima di “Esercitazioni di Chimica Industriale II”, poi di “Esercitazioni di Analisi Chimica Applicata, presso l’Università degli Studi di Roma “La Sapienza” dal 1967 al 1980. Professore Ordinario di “Chimica Analitica” dall’a.a. 1980/81 all’a.a. 2002-2003 e di Chimica dell’Ambiente e dei Beni Culturali successivamente a tale data. Promotore e Direttore del Centro Interdipartimentale per le Scienze Applicate alla protezione dell’Ambiente e dei Beni Culturali. Attuale Coordinatore del Polo Museale de La Sapienza. È autore di oltre 500 lavori nei settori della Chimica Analitica, dell’Elettrochimica, della Chimica Ambientale, delle Biotecnologie Analitiche, della Chimica dei Beni Culturali.

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