Quali prospettive di sostenibilità
Rubrica mensile a cura del Vicepresidente di Chimica Verde Bionet Marco Benedetti
Da questo mese prende vita una rubrica mensile per due settori
curata da Marco Benedetti, Vicepresidente di Chimica Verde Bionet, specialista di materie prime tessili e tecnologo di processo impegnato da sempre sui temi della sostenibilità.
L’UE e l’impronta ambientale del tessile
Tutti noi sappiamo quanto sono pieni i nostri armadi di vestiti, accessori, calzature, borse che anche se in pelle contengono varie elementi tessili. Il tessile è presente in numerosi oggetti: nell’arredamento delle nostre case, nei mezzi di trasporto, in prodotti per la cura della persona e igiene, nel settore aerospaziale e medicale, nelle attrezzature da lavoro, nei geotessili per arginare frane e ammortizzare pressione dei mezzi nelle strade asfaltate, nei filtri industriali e civili per respirare meglio e purtroppo anche nelle armi.

La EU invita, anzi è costretta finalmente, ad obbligare i governi e le aziende al recupero e riuso delle materie prime. Come dato ufficiale ci dice che ognuno dei 449.300.000 (quasi 450 milioni) cittadini produce 11 kg a testa di scarto tessile. Abbiamo inondato, soprattutto i paesi poveri o emergenti, con miliardi di tonnellate di rifiuti tessili – spacciati per abiti usati – che hanno percorso in lungo e largo il Pianeta, inquinandolo per evitare a noi di guardare. Una T-shirt di quelle fast fashion da pochi centesimi di euro per arrivare nel nostro armadio ha percorso oltre 10.000 km e non conteggiando a partire dalla fibra come si è tentati di fare o come ci vogliono far vedere (per evitare di chiedersi come è possibile), ma da dove si è arrivati a prelevare dall’ambiente quella materia prima sia essa naturale come la lana, artificiale come la viscosa o sintetica come il poliestere. Quello di cui dobbiamo essere consapevoli è la dimensione del fenomeno ed è per questo che pubblichiamo una tabella riepilogativa che renda l’idea (magari ancora sottostimata) del fenomeno di cui ognuno di noi è in qualche modo corresponsabile anche involontariamente…e se i dati sono sbagliati me ne scuso in anticipo perché sono sicuro che sono pure sottostimati e accetto qualsiasi correzione dimostrabile.

