Allarme alcohol

C’era da aspettarselo e già lo avevo anticipato.

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L’allarme lanciato contro l’alcool in dieta, anche se limitato ad un innocente bicchiere, non di più, giornaliero ha scatenato le proteste non solo dei produttori, e questo sarebbe stato normale, ma anche di alcuni tecnici impegnati a trovare controindicazioni a questo allarme.

Il punto di partenza e incontrovertibile: tutto può essere tossico, acqua compresa.

Come diceva Esculapio “è la dose che fa il veleno”.

Aristotele parlava di medietà intendendo che in campo alimentare vanno evitati 2 errori, quello per eccesso, ma anche quello per difetto.

Il discorso prosegue con l’analisi della bibliografia scientifica e si trovano numerosi lavori che sostengono l’opportunità di consumare un bicchiere di rosso al giorno col risultato di ridurre il rischio di infarto del miocardio mediante l’azione protettiva del colesterolo buono HDL e le altre cause di mortalità mediante l’azione antiossidante.

C’e poi da osservare che la correlazione lineare fra fumo e mortalità, nel caso dell’alcool questa correlazione lineare vale solo a consumi elevati.

La curva che ne deriva, la cosiddetta curva a j, sostanzialmente dice che a basse concentrazioni (1 bicchiere di vino al giorno) gli effetti del consumo sono l’esatto contrario degli effetti ad alto consumo (più di 3-4 bicchieri giornalieri di vino, superalcolici).

È anche dimostrato che gli effetti positivi del vino alle concentrazioni a cui si osservano sono esaltati dal suo inserimento all’interno della dieta mediterranea.

Questa ultima osservazione fa ben capire perchè gli economisti italiani hanno guardato con preoccupazione all’allarme sul vino inteso come bevanda alimentare.

 

Articolo N.104 del 08-02-2023 | a cura di Luigi Campanella


Prof. Luigi Campanella. Si laurea in Chimica e ottiene l’Abilitazione alla professione di Chimico nel 1961. Professore Incaricato Stabilizzato, prima di “Esercitazioni di Chimica Industriale II”, poi di “Esercitazioni di Analisi Chimica Applicata, presso l’Università degli Studi di Roma “La Sapienza” dal 1967 al 1980. Professore Ordinario di “Chimica Analitica” dall’a.a. 1980/81 all’a.a. 2002-2003 e di Chimica dell’Ambiente e dei Beni Culturali successivamente a tale data. Promotore e Direttore del Centro Interdipartimentale per le Scienze Applicate alla protezione dell’Ambiente e dei Beni Culturali. Attuale Coordinatore del Polo Museale de La Sapienza. È autore di oltre 500 lavori nei settori della Chimica Analitica, dell’Elettrochimica, della Chimica Ambientale, delle Biotecnologie Analitiche, della Chimica dei Beni Culturali.

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