Utilizzare gli scarti di una filiera come fonte di precursori per nuovi materiali

Il nostro Paese è senz’altro fra quelli più avanti nell’economia circolare, eppure si tratta di attività che si può e si deve sempre migliorare. Una strada che ancora è stata poco utilizzata è quella suggerita da SDGs (Sustainable Developments Goals), l’organizzazione dell’ONU che si occupa per l’appunto di economia circolare: utilizzare gli scarti di una filiera come fonte di precursori per nuovi materiali.

credit by Unsplash

L’idea generale è basata sui concetti di sostenibilità che considerano sia la limitazione del danno che la creazione di un beneficio. La produzione di materiali a partire da precursori estratti da rifiuti è considerata utile sia per la società che per l’economia. Il vantaggio è ancora maggiore nei casi di materiali usati per applicazioni ambientali o energetiche. La maggior parte della ricerca in questa direzione riguarda scarti organici che possono essere trasformati in materiali a base di carbonio e trovare applicazione nella formulazione di Catalizzatori eterogenei, in capacitori a doppio strato elettrico, in assorbenti disinquinanti.

Ad esempio la lignina estratta dalla polvere di pino può essere trasformata in biochar contenente carbonio grafitico con un residuo di carbone utilizzato per assorbire prodotti farmaceutici dai rifiuti. Una conoscenza dettagliata sulle proprietà chimico fisiche e catalitiche dei composti del carbonio attivato derivati dal glicerolo consente la preparazione di molecole di piattaforma. Dal punto di vista che stiamo considerando la ricerca è più indietro nel campo dei rifiuti inorganici, le più promettenti essendo quella relativa all’estrazione di cationi metallici dagli scarti industriali e quella relativa alla preparazione di nanoparticelle metalliche da utilizzare in applicazioni ambientali.

Articolo N.67 del 06-05-2022 | a cura di Luigi Campanella


Prof. Luigi Campanella. Si laurea in Chimica e ottiene l’Abilitazione alla professione di Chimico nel 1961. Professore Incaricato Stabilizzato, prima di “Esercitazioni di Chimica Industriale II”, poi di “Esercitazioni di Analisi Chimica Applicata, presso l’Università degli Studi di Roma “La Sapienza” dal 1967 al 1980. Professore Ordinario di “Chimica Analitica” dall’a.a. 1980/81 all’a.a. 2002-2003 e di Chimica dell’Ambiente e dei Beni Culturali successivamente a tale data. Promotore e Direttore del Centro Interdipartimentale per le Scienze Applicate alla protezione dell’Ambiente e dei Beni Culturali. Attuale Coordinatore del Polo Museale de La Sapienza. È autore di oltre 500 lavori nei settori della Chimica Analitica, dell’Elettrochimica, della Chimica Ambientale, delle Biotecnologie Analitiche, della Chimica dei Beni Culturali.

 

Lascia un commento

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.