Riciclare i tessuti si può: ecco una realtà italiana

Di economia circolare applicata alla moda abbiamo già più volte parlato. Un altro esempio ci viene dalla Rifò di Prato che recupera e ricicla cashmere cotone e filati in genere per produrre abiti ed accessori. Nata nel 2017 grazie a un crowdfinding l’azienda opera in un territorno che storicamente è impegnato nella rivalutazione di capi dismessi grazie ad una rete di competenze e conoscenze concentrate in una piccola del raggio di non più di 30 km.

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Il suo creatore Niccolò Cipriani ha capito l’importanza di questo tipo di operazione lavorando per un programma di cooperazione delle NU in Vietnam, toccando con mano gli effetti di sprechi e sovrapproduzione. A seconda della natura del materiale di partenza cambia il procedimento. Ad esempio nel caso di lana o cashmere si lavora sia sul materiale preconsumer (filato da scarti o da scampoli) sia sul post consumer (prodotto da indumenti usati). La cosa più importante è la massima purezza della lana. La selezione avviene sulla base del tipo e del colore, da lì attraverso la caratura che lo riporta allo stato di fibra, si può filare nuova mente. Si risparmia così non solo sulla materia prima, ma anche su coloranti e consumo di acqua, visto che evitare la repigmentazione di un capo comporta il risparmio di acqua. Nei primi tre mesi dell’anno sono stati rigenerati 18500 capi, recuperate due tonnellate e mezzo di cashere e 600 kg di cotone. Sono in crescita i punti di raccolta e quelli di vendita a dimostrazione che è in aumento la sensibilità dei cittadini verso questo tipo di comportamento.

Articolo N.40 del 11-01-2022 | a cura di Luigi Campanella


Prof. Luigi Campanella. Si laurea in Chimica e ottiene l’Abilitazione alla professione di Chimico nel 1961. Professore Incaricato Stabilizzato, prima di “Esercitazioni di Chimica Industriale II”, poi di “Esercitazioni di Analisi Chimica Applicata, presso l’Università degli Studi di Roma “La Sapienza” dal 1967 al 1980. Professore Ordinario di “Chimica Analitica” dall’a.a. 1980/81 all’a.a. 2002-2003 e di Chimica dell’Ambiente e dei Beni Culturali successivamente a tale data. Promotore e Direttore del Centro Interdipartimentale per le Scienze Applicate alla protezione dell’Ambiente e dei Beni Culturali. Attuale Coordinatore del Polo Museale de La Sapienza. È autore di oltre 500 lavori nei settori della Chimica Analitica, dell’Elettrochimica, della Chimica Ambientale, delle Biotecnologie Analitiche, della Chimica dei Beni Culturali.

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