Progetto Recover: degradare la plastica con insetti, lombrichi e funghi

Il materiale la cui produzione è cresciuta nel tempo più rapidamente è di certo la plastica passata in 70 anni da 2 milioni di tonn prodotti ad oltre 400 milioni. Una fetta della responsabilità di questa crescita è da ascrivere alla diffusione degli imballaggi in plastica per prodotti di qualsiasi natura, peraltro giustificata dai vantaggi della plastica (leggera, igienica, economica). Da qui l’esigenza di smaltirla senza pesare sull’ambiente.

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E’ il caso del progetto Recover finanziato dall’UE (7 Paesi fra cui l’Italia coinvolti) che mira a studiare la degradazione della plastica impiegata nel packaging industriale e nelle attività agricole ricorrendo alle capacità di insetti, lombrichi, funghi. L’obiettivo è progettare sistemi innovativi di compostaggio dove le plastiche differenziate in maniera scorretta e quindi non facilmente riciclabili possano essere degradate da questi organismi. L’approccio italiano si basa su insetti e microorganismi selezionati con la prospettiva di ricavare dallo scheletro degli insetti chitina da cui produrre chitosano, polimero dalle note proprietà antimicrobiche, valorizzabili in prodotti per imballaggio attivo agricolo e cura della persona. Dai residui organici degli insetti e dei lombrichi si intende generare biofertilizzante.

Articolo N.59 del 23-03-2022 | a cura di Luigi Campanella


Prof. Luigi Campanella. Si laurea in Chimica e ottiene l’Abilitazione alla professione di Chimico nel 1961. Professore Incaricato Stabilizzato, prima di “Esercitazioni di Chimica Industriale II”, poi di “Esercitazioni di Analisi Chimica Applicata, presso l’Università degli Studi di Roma “La Sapienza” dal 1967 al 1980. Professore Ordinario di “Chimica Analitica” dall’a.a. 1980/81 all’a.a. 2002-2003 e di Chimica dell’Ambiente e dei Beni Culturali successivamente a tale data. Promotore e Direttore del Centro Interdipartimentale per le Scienze Applicate alla protezione dell’Ambiente e dei Beni Culturali. Attuale Coordinatore del Polo Museale de La Sapienza. È autore di oltre 500 lavori nei settori della Chimica Analitica, dell’Elettrochimica, della Chimica Ambientale, delle Biotecnologie Analitiche, della Chimica dei Beni Culturali.