Nutricosmetica

Un nuovo settore comincia farsi largo all’interno delle Scienze interdisciplinari.

credit by Unsplah

Mi riferisco alla nutricosmetica, che parte dall’enorme attenzione al rapporto microbiota pelle, che lascia supporre grandi possibilità di crescita e che si identifica nel settore della cosmetica, che mira ad associare l’uso di prodotti cosmetici ad integratori alimentari come micronutrienti (minerali, vitamine), macronutrienti (peptidi, acidi grassi essenziali) e botanici (estratti vegetali) per nutrire la pelle e ridurre l’invecchiamento cutaneo.

Nel 2030 la popolazione mondiale ultrasessantenne crescerà fino ad 1 miliardo e mezzo.

Da qui la previsione di una crescita del mercato cosmetico topico con un concetto più olistico di stato di salute.

Questa previsione in effetti oltre che dalla considerazione dell’attenzione che il consumatore dedica alla sua longevità estetica ottenuta con soluzioni naturali parte anche dai grandi passi in avanti che le scienze chimiche nutraceutiche hanno compiuto nell’ultimo decennio.

La pelle è l’interfaccia e la barriera tale asperità del mondo esterno ed il nostro organismo.

Da un lato mantiene l’equilibrio dei liquidi legando l’acqua, impedendo la perdita e riducendo la traspirazione; dall’altro è soggetta a numerose situazioni di stress che ne provocano l’invecchiamento.

Tale processo è favorito dallo stress ossidativo, dal freddo, dai raggi uv, dall’inquinamento atmosferico, docce troppo frequenti, che tutti insieme alterano DNA, proteine, lipidi.

L’approccio nutricosmetico contrasta queste degenerazioni e queste azioni nocive riparando la barriera cutanea, migliorando l’idratazione e combattendo le infiammazioni.

Un particolare successo in questa azione protettiva sta ottenendo l’uso di sostanze naturali associate alla nuova frontiera delle nanotecnologie che insieme accrescono il grado di biodisponibilità dei principi attivi. Il mercato della nutricosmetica, leader l’Europa, secondo le previsioni raggiungerà gli 8 miliardi di dollari nel 2025.

Le forme più utilizzate saranno integratori ed alimenti funzionali, i composti più applicati, classificati in sostanze di tipo trofico che integrano i componenti dell pelle in antiossidanti che proteggono dallo stress ossidativo ed in principi attivi che idratano la pelle, sono il collagene, peptidi, proteine, carotenoidi, vitamine, minerali, omega 3.

Altre sostanze come l’acido ialuronico, la condroitina e la glucosamina che mantengono l’omeostasi cutanea. Un composto molto usato negli USA, ma poco in Italia è l’acido lipidico, sostanza antiossidante prodotta dal nostro organismo, capace di agire sia in fase acquosa che lipidica, applicato in associazione con formulazioni tipiche al 5 %, consigliato per una dieta giornaliera di 400 mg.

 

Articolo N.97 del 28-12-2022 | a cura di Luigi Campanella


Prof. Luigi Campanella. Si laurea in Chimica e ottiene l’Abilitazione alla professione di Chimico nel 1961. Professore Incaricato Stabilizzato, prima di “Esercitazioni di Chimica Industriale II”, poi di “Esercitazioni di Analisi Chimica Applicata, presso l’Università degli Studi di Roma “La Sapienza” dal 1967 al 1980. Professore Ordinario di “Chimica Analitica” dall’a.a. 1980/81 all’a.a. 2002-2003 e di Chimica dell’Ambiente e dei Beni Culturali successivamente a tale data. Promotore e Direttore del Centro Interdipartimentale per le Scienze Applicate alla protezione dell’Ambiente e dei Beni Culturali. Attuale Coordinatore del Polo Museale de La Sapienza. È autore di oltre 500 lavori nei settori della Chimica Analitica, dell’Elettrochimica, della Chimica Ambientale, delle Biotecnologie Analitiche, della Chimica dei Beni Culturali.

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