Il salone del mobile: un esempio di bellezza e sostenibilità

Da tempo ormai si parla sempre più spesso e sempre più ovunque di sostenibità, ma -come si dice- vedere è meglio di leggere o sentire. E qualcosa si muove anche in questa direzione: infatti dal 5 al 10 settembre si è svolto a Milano il Salone del Mobile ribattezzato per i suoi contenuti il Supersalone della Sostenibilità.

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Tra i curatori c’è l’architetto Boeri noto per la sua idea sul Bosco Verticale. Anche in questo caso l’attenzione è focalizzata verso un rapporto più empatico con la natura, ben evidenziato dal progetto Forestami promosso dalla città di Milano e che prevede la messa a dimora di 3 milioni di alberi, tigli, frassini, prugni, querce. Molte le proposte interessanti ed ecosostenibili che sono state oggetto di ammirazione da parte dei numerosi visitatori. Impossibile citarle tutte, ma alcune meritano di essere ricordate: recupero di essenze dagli alberi, come l’abete o il rovere delle briccole veneziane, poltrone e sgabelli in plastica riciclata, sedie rivestite con confezioni di filati di poliestere post consumo e riduzione al minimo degli scarti, sedie con lo schienale a foggia dei monumenti più famosi del mondo con manifattura che si avvale della blockchain, catena per consentire il tracciamento dei prodotti che l’azienda si impegna a dismettere e rivitalizzare per usi alternativi quando il cliente finisce di usarli. Nella logica che il bello spesso è anche buono alcune attività descritte nel Salone riguardano la realizzazione di oggetti di design a partire da rifiuti. Esposti anche il feltro fonoassorbente completamente riciclabile realizzato per il 70% di scarti di produzione, l’acciaio riciclabile e un sistema di depurazione ultra funzionale per una rubinetteria a risparmio idrico. Ancora esposti la lampada acustica dalla calotta in PET riciclato e fonte led ad elevata efficienza, collezioni griffate per la casa e per l’abbigliamento, tessuti con canapa, ortica, bambù e cellulosa rigenerata. Infine una finitura in pietra naturale composta al 99% da residui di lavorazione legati da resine a base di soia, la poltrona completamente riciclabile e per di più con tessuto fiorato ecosostenibile e con disegni riferiti alla natura e quindi sensibilizzanti. Come si vede le idee non mancano ed è proprio la creatività italiana probabilmente la prima ragione della prevalenza del nostro Paese sugli altri europei in tema di circolarità economica.

Articolo N.19 del 29-09-2021 | a cura di Luigi Campanella


Prof. Luigi Campanella. Si laurea in Chimica e ottiene l’Abilitazione alla professione di Chimico nel 1961. Professore Incaricato Stabilizzato, prima di “Esercitazioni di Chimica Industriale II”, poi di “Esercitazioni di Analisi Chimica Applicata, presso l’Università degli Studi di Roma “La Sapienza” dal 1967 al 1980. Professore Ordinario di “Chimica Analitica” dall’a.a. 1980/81 all’a.a. 2002-2003 e di Chimica dell’Ambiente e dei Beni Culturali successivamente a tale data. Promotore e Direttore del Centro Interdipartimentale per le Scienze Applicate alla protezione dell’Ambiente e dei Beni Culturali. Attuale Coordinatore del Polo Museale de La Sapienza. È autore di oltre 500 lavori nei settori della Chimica Analitica, dell’Elettrochimica, della Chimica Ambientale, delle Biotecnologie Analitiche, della Chimica dei Beni Culturali.