Il verde stabilizzato per portare la natura in casa

L’idea è venuta durante il lockdown: visto che godere un po’ di verde era difficile, se non impossibile. Un architetto sardo Alberto Pigliacampo ha pensato di rivolgersi al verde stabilizzato. Si tratta di piante e vegetali che mantengono freschezza e naturalezza grazie ad un processo di conservazione naturale che ne preserva caratteristiche e colore anche in un ambiente che sarebbe a loro ostile senza questo procedimento.

credit by Unsplash

Dalla pianta o dal fiore appena colto si estrae l’acqua e la si sostituisce con una sostanza a base di glicerina e sali minerali. La vita del vegetale viene così allungata fino a dieci anni senza nessuna ulteriore manutenzione purché venga evitata l’esposizione alla luce o al calore in via diretta. All’opposto di quanto spesso avviene in. Natura le piante stabilizzate trovano l’habitat ideale in ambienti chiusi, e poco luminosi. La materia prima per i primi prodotti della descritta tecnologia sono stati muschi e licheni, ma successivamente questi sono stati intrecciati con felci, eucalipto, edera e fiori. Dalle rose alle orchidee, dai garofani alle ortensie. Il muschio risulta il più economico ed ha dato il nome alla società Mossup, creata dall’architetto. Il verde stabilizzato comincia a comparire nelle case realizzando pareti di dimensione diversa, ma anche quadri di verde incassati in una nicchia o appesi alle pareti incorniciati. Il prezzo dipende dall’ampiezza dell’installazione e dal materiale scelto. Una parete di circa 9mq vale 3000 euro, un quadro 50×50 cm circa 250 euro.

Articolo N.31 del 02-11-2021 | a cura di Luigi Campanella


Prof. Luigi Campanella. Si laurea in Chimica e ottiene l’Abilitazione alla professione di Chimico nel 1961. Professore Incaricato Stabilizzato, prima di “Esercitazioni di Chimica Industriale II”, poi di “Esercitazioni di Analisi Chimica Applicata, presso l’Università degli Studi di Roma “La Sapienza” dal 1967 al 1980. Professore Ordinario di “Chimica Analitica” dall’a.a. 1980/81 all’a.a. 2002-2003 e di Chimica dell’Ambiente e dei Beni Culturali successivamente a tale data. Promotore e Direttore del Centro Interdipartimentale per le Scienze Applicate alla protezione dell’Ambiente e dei Beni Culturali. Attuale Coordinatore del Polo Museale de La Sapienza. È autore di oltre 500 lavori nei settori della Chimica Analitica, dell’Elettrochimica, della Chimica Ambientale, delle Biotecnologie Analitiche, della Chimica dei Beni Culturali.