Arrivano le cassette biodegradabili per la pesca

Articolo pubblicato su “La Repubblica” del 23.12.2014

Ogni anno nel settore ittico sono circa 10 milioni i contenitori in polistirene, delle 180 soluzioni alternative per lo stoccaggio e la movimentazione del pesce presentate dai ricercatori, la prescelta è Polypla: materiale bio-based realizzato con materie prime naturali

L’innovazione è partita da una cooperativa di San Benedetto del Tronto (Ascoli Piceno), nelle Marche: presto le bioplastiche sostituiranno le cassette in polistirolo usate nei banchi di vendita del pesce. Ogni anno nel settore ittico italiano circa 10 milioni di cassette in polistirolo devono infatti essere smaltite e conferite nella raccolta rifiuti indifferenziata, con alti costi economici e un elevato livello di inquinamento per l’ambiente. A cominciare dalle acque marine. La cooperativa illustrerà nei prossimi saloni dedicati alla bioeconomia (BioEnergy Italy, Green Chemistry Conference and Exhibition e Food Waste Management Conference, in programma a CremonaFiere da 25 al 27 febbraio) la scelta di utilizzare le prime 200 cassette realizzate in Polypla, in materiale totalmente biodegradabile, che verranno utilizzate per lo stoccaggio e la movimentazione del pesce.

“Tutto è nato da un progetto finanziato dal Fondo europeo per la pesca 2007-2013 – spiega Marco Benedetti, ricercatore e R&D Sviluppo prodotti di Green Evolution, società che ha aderito al Manifesto di Chimica Verde Bionet sullo Sviluppo Sostenibile – in base al quale è stato chiesto di individuare un materiale alternativo al polistirolo per realizzare le cassette destinate alla conservazione del pesce. Sono state presentate ben 180 soluzioni possibili. Il Polypla, materiale bio-based, totalmente realizzato con materie prime naturali biodegradabili, è stato considerato il più adatto a questo specifico utilizzo” (continua su Repubblica.it)