La trasformazione dell’industria con la rivoluzione digitale

Uno dei cambiamenti più importanti degli ultimi dieci anni e forse anche dei prossimi dieci è di certo la pervasività di grandi quantità di dati, centrale nella trasformazione che l’industria sta vivendo con la rivoluzione digitale.

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Tra le tecnologie più diffuse all’ interno di questo ecosistema, l’internet of Things (IoT) sta giocando un ruolo sempre più rilevante tanto che si parla di Industrial Internet of Things, grazie all’applicazione e presenza nei diversi settori e processi industriali di sensori IoT che forniscono dati in maggiore quantità e con un livello di dettaglio più profondo. Le tecnologie cognitive, l’intelligenza artificiale, il machine learning ed il deposito leasing stanno aumentando la capacità delle macchine intelligenti di svolgere analisi automatiche e di agire in modo autonomo. Questo polivalente mercato tecnologico è in grado di impattare su ambiti diversi-in prevalenza agricoltura e sviluppo urbano, ma anche organizzazione del lavoro, mobilità intelligente- che già oggi portano al nostro Paese un valore di circa 8 miliardi,lo 0,5 % del PIL. Secondo uno studio del Politecnico di Milano, i settori dell’organizzazione e della mobilità sostenibile sono quelli per i quali a livello di fatturato nazionale si prevedono gli sviluppi maggiori ma se invece si parla di velocità di crescita il primo settore diviene la smart agricoltura con una crescita nell’ultimo anno del 17 %. Un altro studio che si correla a questi dati e condotto da un equipe di ricercatori di Oxford e Laxenburg (Austria) suggerisce che una gestione intelligente del suolo coltivabile fino ad una sua riduzione del 50% in favore di una maggiore attenzione al verde ed alla natura porterebbe, al contrario di quanto si possa pensare, ad una diminuzione dei costi alimentari in quanto risentirebbe favorevolmente in qualità e quantità della migliore qualità dell’ambiente circostante: ovviamente ciò sarebbe possibile solo con un ricorso all’agricoltura smart con le tecnologie su riportate, capaci di ottimizzare le combinazioni e le alternanze delle varie colture, i cicli di irrigazione, la protezione del suolo e la sua fertilizzazione.

Articolo N.17 del 15-09-2021 | a cura di Luigi Campanella


Prof. Luigi Campanella. Si laurea in Chimica e ottiene l’Abilitazione alla professione di Chimico nel 1961. Professore Incaricato Stabilizzato, prima di “Esercitazioni di Chimica Industriale II”, poi di “Esercitazioni di Analisi Chimica Applicata, presso l’Università degli Studi di Roma “La Sapienza” dal 1967 al 1980. Professore Ordinario di “Chimica Analitica” dall’a.a. 1980/81 all’a.a. 2002-2003 e di Chimica dell’Ambiente e dei Beni Culturali successivamente a tale data. Promotore e Direttore del Centro Interdipartimentale per le Scienze Applicate alla protezione dell’Ambiente e dei Beni Culturali. Attuale Coordinatore del Polo Museale de La Sapienza. È autore di oltre 500 lavori nei settori della Chimica Analitica, dell’Elettrochimica, della Chimica Ambientale, delle Biotecnologie Analitiche, della Chimica dei Beni Culturali.