Un processo green per il riciclo delle microplastiche

La lotta alla microplastica sta assumendo – e giustamente – toni ancora più impositivi di quella alla plastica. Recenti dati forniti da UE ed ONU valutano fra il 70 e l’80% delle microplastiche finite negli oceani quelle di provenienza macroplastica (bottiglie, contenitori ed altro).

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Il riciclo delle microplastiche è assai complicato tecnicamente e poco conveniente economicamente con le tecnologie oggi note. Un ricercatore italiano dell’università di Bolzano propone di riutilizzarle come materiale da costruzione dopo averle immobilizzate in presenza di un sale in un bio polimero: l’alginato. Estremamente economico per costo, proveniente dalle alghe marine a forma un gel e poi da questo mediante insufflazione di aria una bioschiuma. Questa per eliminazione di acqua produce un materiale poroso. Il processo è completamente green ed il prodotto finale testato ha fornito risultati per le proprietà migliori del prodotto originario.

Articolo N.16 del 08-09-2021 | a cura di Luigi Campanella


Prof. Luigi Campanella. Si laurea in Chimica e ottiene l’Abilitazione alla professione di Chimico nel 1961. Professore Incaricato Stabilizzato, prima di “Esercitazioni di Chimica Industriale II”, poi di “Esercitazioni di Analisi Chimica Applicata, presso l’Università degli Studi di Roma “La Sapienza” dal 1967 al 1980. Professore Ordinario di “Chimica Analitica” dall’a.a. 1980/81 all’a.a. 2002-2003 e di Chimica dell’Ambiente e dei Beni Culturali successivamente a tale data. Promotore e Direttore del Centro Interdipartimentale per le Scienze Applicate alla protezione dell’Ambiente e dei Beni Culturali. Attuale Coordinatore del Polo Museale de La Sapienza. È autore di oltre 500 lavori nei settori della Chimica Analitica, dell’Elettrochimica, della Chimica Ambientale, delle Biotecnologie Analitiche, della Chimica dei Beni Culturali.