Le bioraffinerie per l’agricoltura e l’agroindustria

Il workshop si terrà il 6 dicembre a Torino,

La sostenibilità dei processi produttivi agricoli, agrozootecnici ed agroindustriali passa oggi necessariamente attraverso la valorizzazione dei sottoprodotti e degli scarti, con cui è possibile incrementare il valore aggiunto ed il reddito dell’impresa. E’ con questa visione che si sta diffondendo il concetto di impresa agricola come bioraffineria, in cui più processi si affiancano e si susseguono per pervenire alla massima possibile conversione delle risorse in prodotti. Molti di quelli che in passato erano considerati rifiuti divengono così ora, ove possibile, sottoprodotti o intermedi di lavorazione, da utilizzare come fonti di energia rinnovabile, o per l’estrazione o la produzione di biomolecole, commodity chemicals o biomasse.

Il riutilizzo dei residui in molti casi contribuisce anche a ridurne il carico inquinante, consentendo di migliorare contemporaneamente il bilancio economico e la sostenibilità ambientale del processo. In questo ambito si intende fornire un’occasione di aggiornamento e di dibattito su alcuni aspetti tecnici e normativi riguardanti le filiere bioenergetiche e biotecnologiche legate al mondo produttivo agricolo, in concomitanza con la presentazione dei risultati del progetto BIOMOLENER “Recupero di scarti derivanti da attività agrozootecniche ed
agroindustriali per la produzione di biomolecole ad elevato valore aggiunto e biocombustibili”

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